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Percorsi formativi per amatori e tecnici

Tutta la ricerca psicologica e neuro scientifica afferma che la persona non smette mai di apprendere, in tutti gli ambiti della vita, personale e professionale, apprende durante tutto il ciclo di vita e non solo nel periodo di formazione obbligatoria e ha come fine la valorizzazione di ogni esperienza della singola persona.

In questo quadro ed in riferimento al progetto di lavoro della dirigenza nazionale di Karate Kenpo e agli obiettivi in esso contenuti, emerge l’importanza di promuovere la realizzazione di un programma per la formazione ed aggiornamento di insegnanti tecnici (allenatori – istruttori – maestri) nell’ambito del Karate che mira all’accrescimento del bagaglio di competenze, conoscenze e abilità della persona.

Insegnare, infatti, non è solo una semplice trasmissione di informazioni e conoscenze, ma comprende una lunga serie di componenti.

La presente proposta nasce, in primo luogo, dall’analisi di quanto vissuto e condiviso con i colleghi, ragionando ed evidenziando sia le necessità formative avvertite da allievo sia le problematiche affrontate nel ruolo di insegnante.

In secondo luogo, il progetto propone di regolamentare, o meglio “dar corso”, alla presa di posizione di Kenpo Karate per chi mantiene la sua qualifica “dormiente” senza fare mai aggiornamenti, sfruttando l’iscrizione associativa solo per garantirsi la qualifica che deve invece sottostare ad una certa forma di “rinnovo” annuale e ad un percorso di crescita e sviluppo delle conoscenze e competenze.

Il progetto mira allo sviluppo di un percorso formativo/integrativo di aggiornamenti per la crescita qualitativa dei tecnici, sia dal punto di vista della teoria, sia della pratica e dell’insegnamento.

Attualmente nelle varie realtà associative e federali, una volta che un aspirante tecnico ha fatto il suo primo corso, per esempio di allenatore, non si hanno poi corsi di formazione e aggiornamento che lo preparino all’esame successivo da istruttore e poi a quello di maestro… e non intendiamo qui riferirci solo a stage più o meno specifici di Karate.

Si intende cioè sottolineare il rischio di un buco formativo dal conseguimento di una qualifica all’inizio del corso per la qualifica successiva che può essere dai due ai tre anni dopo.

Il progetto mira quindi a colmare questo buco formativo, in modo che i tecnici non si preparino solo tre mesi prima dell’esame richiesto, ma seguano un vero e proprio percorso con una serie di appuntamenti che pian piano li portino ad essere pronti per lo step seguente.

In linea generale, questo tipo di percorso formativo permetterebbe di:

  • esaltare l’aspetto motivazionale del significato di essere insegnante e di appartenenza a Kenpo Karate come indice di sicura qualità e non quantità;
  • nei corsi pratici (e anche nei teorici) ci si prefigge di “insegnare ad insegnare” e “imparare ad insegnare e insegnare ad imparare” – sviluppando questi argomenti;
  • trattasi anche di condivisione di vedute, di intenti, di aggregazione nel Kenpo Karate, di crescita per tutti i partecipanti che mutuamente si scambiano esperienze e visioni di insegnamento per valorizzare le differenze di ciascun partecipante e quindi accrescere sinergicamente tramite la coralità del gruppo
  • il corso prevede una continua interazione tra i docenti formatori e i tecnici partecipanti, il che permette di intervenire direttamente sulle esigenze specifiche dei singoli a beneficio generale del gruppo;
  • stimolare la crescita/esperienza degli allenatori – istruttori – maestri con incontri appositi condivisi in cui si possano fare prove di insegnamento (tipo tirocinio) sotto la supervisione di maestri con maggiore esperienza e che abbiano valenza come parte integrante del percorso di formazione, prevedendo ciò nel programma degli incontri, attribuendo a ciascuno un tempo di lezione (es. 20/30minuti) e un argomento (a scelta o meno) in cui gli allievi siano gli stessi colleghi tecnici partecipanti al corso.

Gli incontri periodici di formazione e aggiornamento per la pratica sono mirati all’insegnamento più che all’apprendimento tecnico del Karate che comunque ne è parte integrante ma non esclusiva e che viene in ogni modo svolta durante l’anno nei vari stage federali e non.

Le aree di intervento sono: teoria/comunicazione in vari aspetti e ovviamente la pratica nelle più ampie forme.

È obiettivo primario cercare di rendere prioritari: un elevato standard qualitativo dei Tecnici che porti a sua volta un miglior livello di tutti gli associati; il senso di appartenenza a Kenpo Karate; un’elevata volontà di aggregazione e conseguente maggiore partecipazione agli stage federali.

Resp. Kenpo – Stile Shotokan

Maestro Alberto Pasquini