Il 5 marzo a Modena si è svolto il raduno tecnici karate kenpo Aics, un 50 ina di insegnanti umili al servizio del gruppo per divulgare la propria esperienza per crescere insieme. Abbiamo trattato lo stile Shotokan passando al Goju ryu al JuJutsu al Katori Shinto Ryu piccole pillole per evidenziare differenze e assonanze. Relatori il docente Maestro Angelo Appiani nostro D.T. Nazione per il Go ju ryu i docenti i responsabili del settore Shotokan i maestri Vincenzo Ferrara e Alberto Pasquini, il gruppo del Jut Jitsu del maestro Vittore Dal Bon insieme ai maestri Giancarlo Calvagneri e Marco Turrini che con grande spirito di comunità hanno presentato la loro arte facendo provare a tutti la loro antica arte con le armi.
Un clima disteso e molto interessato ha creato una giornata di istruzione e mutuo scambio nell’insegna del desiderio di crescere in armonia. Alla fine della lezione, troppo breve per così tanta argomentazione, si è deciso di ripetere al più presto eventi simili. La riunione seguente è stata breve visto che lo spazio dedicato alle domande e all’istruzione ma ha evidenziato e rinnovato il desiderio di creare un Calendario arricchito di diversi eventi che a breve sarà pubblicato.
Per finire ad ogni partecipante è stato chiesto di compilare un questionario di gradimento, i risultati sono stati entusiasmanti: il 55.6% dei partecipanti ha valutato l’evento con il massimo dei voti, 33.3 percento con ottimi voti e il 11.1 % soddisfatti con qualche riserva; una serie di consigli che possono aiutare la dirigenza a migliorare sulle attività ha decretato che anche la “satisfaction”, con un breve questionario, è interessante.
Avanti tutta per il gruppo che si sta arricchendo di nuovi iscritti.
Di seguito la spiegazione delle varie discipline di sport da combattimento.
La parola Kickboxing assume un termine generico, come una corolla dalla quale si diramano tutte le varie specialità praticate oggigiorno: Point Fighting, Light Contact, Kick Light e Forme Musicali (Tatami Sport) e Full Contact, Low Kick, K1 Rules (Sport da Ring). L’attività agonistica per il Point Fighting, Light Contact e Kick Light parte dai 10 anni, per le Forme Musicali dagli 8 anni mentre per il contatto pieno dai 16 anni.
BREVE STORIA
Il termine “KICKBOXING” (letteralmente “Tirare di calcio e di pugno“) nasce negli USA ufficialmente nel 1974 con il nome di “FULL CONTACT KARATE”. Per l’esattezza, era il 14 settembre 1974 quando nella Los Angeles Cow Sports Arena venne presentato il primo Campionato del Mondo Pro, che si disputò tra un pugno di Americani e pochi Europei. Nel 1976, le stesse persone che a Los Angeles avevano promosso il primo Mondiale Pro, fondarono la WORLD ASSOCIATION OF ALL STYLE KARATE ORGANIZATIONS (WAKO). Nel 1978 si tennero a Berlino i primi veri e propri Campionati del Mondo, seguiti da quelli di Tampa (Florida) nel 1979 e da quella data ininterrottamente ogni due anni. Nel 1980, a causa del successo che il Full Contact Karate incontrò in Europa, nacquero dei contrasti con le Federazioni di Karate esistenti e per evitare problemi politico-sportivi, la WAKO decise di lasciar cadere l’uso della parola Karate associata al Full Contact e nacque così il termine di KICKBOXING (sintesi di “kicking” e “boxing“) che immediatamente dava l’idea di cosa i praticanti stessero facendo: tirare di calcio e di pugno. Pertanto la sigla internazionale WAKO rimase, così come il suo logo originario, ma con la dicitura di WORLD ASSOCIATION OF KICKBOXING ORGANIZATIONS.
POINT FIGHTING
A partire dai 10 anni. Il combattimento viene interrotto ogniqualvolta l’atleta riesce a piazzare un colpo di calcio o di pugno a bersaglio utile in maniera controllata. I punteggi variano a seconda della tecnica utilizzata, vince l’incontro chi totalizza più punti al termine delle riprese previste.
LIGHT CONTACT
A partire dai 10 anni. E’ il passo intermedio per arrivare ai combattimenti a contatto pieno. I due avversari si affrontano scambiandosi vicendevolmente colpi senza interruzione in un fluire di tecniche giudicate da 3 giudici sempre secondo il criterio della tecnica portata a segno con precisione e in maniera controllata. Non è valido il KO.
KICK LIGHT
A partire dai 10 anni. Disciplina introdotta non molto tempo fa’ nell’attivita’ internazionale WAKO (la Federazione internazionale di riferimento), il cui svolgimento è esattamente come il light contact, ma che offre la possibilità da parte degli atleti di attaccare anche le cosce dell’avversario con calci in linea bassa controllati.
FULL CONTACT
A partire dai 16 anni. Si utilizzano le tecniche del Light Contact, ma i colpi sono portati a segno a contatto pieno. In tutti gli “sport da ring” di FEDERKOMBAT vale il K.O. Le tecniche di calcio nel Full contact devono essere portate al di sopra della cintura.
LOW KICK
A partire dai 16 anni. Gli atleti combattono secondo la regola che i calci possono essere portati sia all’interno che all’esterno coscia, per l’appunto il termine stesso “low kick” sta a significare “calci bassi”.
K-1 RULES
A partire dai 16 anni. Il K1 Rules è uno sport da combattimento ideato dai giapponesi. Si differenzia dalla Low Kick per la possibilità di utilizzare alcune tecniche supplementari: spinning back fist (pugno circolare in rotazione all’indietro), clinch a due mani (presa dietro la nuca dell’avversario a due mani), colpi di ginocchio.
MUAY THAI
Nata più di 2000 anni fa sui campi di battaglia, la Muay Thai si contraddistingue per l’efficacia e l’esplosività dei suoi colpi a tutte le distanze, utilizzando come armi le parti dure del corpo: le tecniche, che vanno dalla corta distanza di gomito, ginocchio, lotta e proiezioni, alla media e lunga distanza di pugno e calcio, la rendono sicuramente una delle più complete e risolutive arti marziali.
SAVATE BOXE FRANCESE
Trae origine dallo Chausson, un metodo di difesa militare basato principalmente sull’uso dei piedi, e ben presto si diffonde anche negli strati più ricchi della società parigina. Per distinguersi dal Pugilato o Boxe Inglese, assume la denominazione di Boxe Francese, anche se il nome di Savate è quello che rimane nell’uso comune. All’inizio le tecniche potevano essere eseguite soltanto con i piedi, ma dal 1820 furono introdotti i colpi a schiaffo con le mani e nel 1830 i contendenti cominciarono ad usare i guantoni da Boxe. Le tecniche di braccia utilizzate nella Savate sono le stesse tecniche usate nel Pugilato: diretto, gancio e montante. Tutti i calci, tranne lo Charlemont, possono essere eseguiti sia con la gamba avanzata che con la gamba arretrata e possono essere portati in linea bassa, mediana e alta. I calci possono essere combinati con colpi di braccia e portati in sequenza, fintati oppure doppiati.
I calci possono essere anche acrobatici.
Caratteristica è la distanza di competizione tra i Tiratori, così vengono chiamati gli Atleti che competono nella Savate Boxe Francese, come caratteristico risulta essere il movimento di un praticante di Savate Boxe Francese sul ring, in quanto chi compete in questa disciplina è molto mobile sulle gambe effettuando spostamenti e prediligendo un notevole volume di colpi senza assolutamente trascurare la precisione, caratteristica essenziale per sfruttare al meglio la scarpa che risulta essere una vera e propria arma.
La Savate Boxe Francese è uno Sport di situazione, ad alto contenuto tecnico e tattico: caratterizzante è lo studio delle traiettorie, degli spostamenti e del tempo di competizione, in quanto l’atleta deve portare i colpi seguendo le varie traiettorie spostandosi in uno spazio delimitato e risultare efficace considerando il tempo a disposizione.
Approdata in Italia nel 1898, la Savate viene attualmente praticata in tutta Europa e nei paesi francofoni di Asia, Africa e Nord America. Si evidenzia sempre più l’interesse dell’emisfero femminile per questo sport infatti negli ultimi anni si è registrato un importante incremento delle praticanti donne.
Da sottolineare le quattro “E” che caratterizzano la Savate : “ETICA” , “EDUCATIVA”, “ELEGANTE”, “EFFICACE”.
Shoot Boxe
La Shoot Boxe nasce ngli anni 1982 come espressione sportiva del ju jitsu.
Il nome era allora “KICK JITSU”, nelle versioni a leggero contatto e a pieno contatto. Successivamente la versione a pieno contatto prese il nome di SHOOT BOXE. La peculiaretà della disciplina consiste nella completezza: sono ammesse tecniche di percussione, di atterramento, di lotta a terra e di finalizzazione. Pioniere della disciplina Patrizio Rizzoli, attuale Coordinatore Nazionale di settore e Vicepresidente della W.M.M.A.F. Federazione mondiale di riferimento.
Le arti marziali cinesi si raggruppano tutte sotto un solo termine che è WU SHU. Spesso si confonde il Kung Fu con il Wu Shu. In realtà quello che viene definito in occidente come Kung Fu (Gong Fu) è facente parte della definizione Wu Shu. Ovviamente il Kung Fu è forse la tecnica più conosciuta e diffusa delle arti marziali cinesi.
Le arti marziali cinesi si suddividono in due categorie: stili interni e stili esterni.
Gli stili interni prevedono lo sviluppo della propria energia interna(Qi) con un utilizzo della stessa che può essere marziale, meditativo o salutistico.
Gli stili esterni prediligono la applicazione della forza fisica, delle chiavi articolari, del combattimento.
La categoria degli stili interni prevede tra le altre le discipline di:
*Tai Chi Chuan – Yi quan – Ba gua zhang – Xing yi quan – Liang Yi Quan – Si Xiang Quan
*Nel Kenpo di Okinawa il Tai Chi Chuan viene chiamato Taikyokuken
Gli stili esterni più diffusi sono:
Kung Fu – Shaolin Quan – Wing chun – Ba ji quan – Yue Jia Quan – Gong Li Quan
Nel moderno Wu Shu si distinguono due principali attività:
Il Taolu (più consono agli stili interni)
Il Sanda( più praticato negli stili esterni)
Il Taolu (detto anche Forma) adegua i movimenti di combattimento ad una sequenza codificata generalmente eseguita in solitario come i Kata delle arti marziali giapponesi. E’ previsto anche utilizzo di armi quali spada, sciabola, bastone, lancia…e momenti di contatto e competizione.
Il Sanda (detto Sanshou) si pratica come combattimento con adeguate protezioni. Sono diffuse le competizioni in tutti i livelli di pratica.
Il Taikyokuken riunisce entrambe le attività con lo studio della Forma e l’applicazione marziale della stessa.
Claudio Lastore
Maestro Kenpo Taikyokuken 6^ Dan
Membro della Commissione Tecnica Nazionale di Kenpo AICS
L’obiettivo giovani si pone come progetto all’interno del KENPO lo scopo è quello di affiancare ai ragazzi un’equipe tecnica altamente qualificata che consenta ai giovani praticanti di esprimere al meglio le personali capacità, in armonia con le esigenze legate all’età dello sviluppo, ma volte a seguire le orme Agonisti del Gruppo Sportivo permettendo, agli atleti più meritevoli, la partecipazione ad eventi internazionali.
I responsabili Nazionali dedicati a questo progetto sono: il Maestro Thomas Ruberto e il Maestro Gloria Lodi Rizzini che insieme al loro gruppo di lavoro (Giuseppe Bagnano e Claudia Morosi) programmeranno allenamenti dedicando particolare attenzione al contesto ludico, stimolando la capacità di collaborare nelle fasi di apprendimento, consentendo ai giovani praticanti l’acquisizione di comportamenti ispirati alla sicurezza ed al fair play per la valorizzazione di tutte le forme di apprendimento giovanile.
Il progetto è rivolto ai bambini/ragazzi dai 6 anni ai 12 anni.
Il Karate appartiene all’area delle discipline situazionali ed è caratterizzato da attività neuro-cognitivo-motoria particolarmente efficace per lo sviluppo di una serie di funzioni fondamentali per la crescita dell’individuo in età evolutiva.
E’ una disciplina che insegna il rispetto verso gli altri e verso se stessi;
Lo studio delle tecniche non ha come fine il vincere o il prevalere agonisticamente ma lo sviluppo e l’utilizzo delle proprie potenzialità sia fisiche che mentali in armonia con i propri compagni. La pratica del karate, è strutturata secondo un percorso educativo e formativo che investe l’educazione motoria di base e permette, ai ragazzi in età scolare, di sviluppare le capacità neuro cognitive-motorie molto evolute e polivalenti. Dal punto di vista metodologico, oltre alla multilateralità o polivalenza, è data particolare attenzione al contesto ludico ed alla stimolazione della capacità di collaborare nelle fasi di apprendimento, permettendo ai giovani praticanti l’acquisizione di comportamenti ispirati alla sicurezza ed al fair play, senza i quali non è possibile alcuna forma di apprendimento.
Sono previste in un arco temporale che si sviluppa da Settembre a Giugno le seguenti attività:
Raduni Nazionali.
Raduni Regionali.
Allenamenti con coach / atleti agonisti.
Allenamenti finalizzati alla competizione sportiva (arbitraggio).
Perché un settore dedicato al Benessere e alla Salute nelle Arti Marziali?
Tradizionalmente, in Oriente, il praticante di arti marziali non poteva trascurare anche il porre attenzione verso tutto ciò che portava e manteneva il suo equilibrio e la sua salute; per esempio, il samurai giapponese oltre ad “essere al servizio” conosceva bene la meditazione, l’erboristeria, praticava tecniche di massaggio e aggiustamento.
Questa idea di salute a 360 ° si è persa successivamente a vantaggio dell’aspetto fortemente agonistico che, seppur importante, non può essere univoco. E’ infatti fondamentale per chi pratica queste discipline avere una “cultura” verso la salute nel senso più ampio del termine e anche come addestramento verso la pratica, la concentrazione e l’armonia.
La conoscenza del valore energetico, della medicina orientale e dei meridiani, della cura del corpo, della ginnastica (taiso) e di discipline che anticamente venivano praticate come un’unica via che comprendeva arti marziali e di benessere, può portare il praticante di oggi ad avere tanti strumenti per mantenere la propria salute e abbracciare una visione più ampia della via che sceglie.
E’ Kyo Ken Jutsu l’ “Arte della Salute” dove ogni disciplina non è divisa ma è invece parte integrante di un modo di vivere, per la difesa e la marzialità ma anche per guarire e migliorarsi. Per esempio, gli stessi punti usati per mettere fuori combattimento l’avversario, possono essere usati anche per ripristinare la salute!
Ancora oggi in Giappone, il DOJO “luogo in cui si pratica la via” è uno spazio in cui possiamo vivere la nostra arte come via verso l’illuminazione e il miglioramento di noi stessi in costante volontà di crescita.
Con AICS promuoviamo quindi un’inversione di rotta verso la tradizione ma con l’attenzione continua al presente per essere praticanti di cultura, di salute e di volontà!
Il simbolo del Kenpo nasce dalla bandiera giapponese dove il cerchio rosso (sole) sovrasta il bianco.
I fregi bianchi all’interno rappresentano le foglie e le canne di bambu. La scritta Kenpo è un Kanji fatto in arte “shodo” in nero che con il fuoco (rosso) e il telo (bianco) rappresentano gli opposti e danno origine all’universo.
Questi mantengono la passione delle arti marziali senza barriere, lo studio della via nella fratellanza dei praticanti oltre allo stile ed il metodo.
Più di 150 atleti presenti all’evento del gruppo KENPO a Lendinara (RO) Un altro evento di successo per il gruppo Kenpo che si è riunito per festeggiare il 50° anniversario della società Samurai Dojo di Lendinara (RO) e del suo Maestro Emanuele Crivellente. Presenti le autorità: il Sindaco cittadino e… Leggi tutto: LENDINARA (RO) – 50° ANNIVERSARIO SAMURAI DOJO – GRUPPO KARATE KENPO AICS
ABANO TERME – 8-9-10 DICEMBRE 2023 Cari Amici, Si ha il piacere di comunicare che il gruppo karate kenpo settore Aics in collaborazione con il Comitati Provinciali di Mantova e Varese invita tutti i tesserati a partecipare allo stage in oggetto programmato il 8/9/10 dicembre p.v. ad Abano Terme (PD).… Leggi tutto: STAGE NAZIONALE MULTIDISCIPLINARE
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13° MEMORIAL ANDREA BARBIERI Si terrà ad Acquanegra sul Chiese il Memorial Andrea Barbieri dove al vincitore verrà assegnata il primo titolo Karate Kenpo. Vi aspettiamo numerosi ad assistere alla manifestazione.
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